La piccola lingua di litorale che caratterizza la costa slovena si caratterizza per la tranquillità, il benessere e il mare limpidissimo
Chi si appresta ad affrontare un viaggio verso l'Istria slovena si rende subito conto che, una volta attraversato il confine di stato a San Bartolomeo, il paesaggio e i ritmi del traffico sono altri rispetto al frenetico e caotico golfo di Trieste.
Colline verdi, piccoli borghi antichi, una costa frastagliata e un mare cristallino accolgono subito chi si addentra alla scoperta della più grande penisola dell'Adriatico, protesa verso sud, come per cogliere tutto il calore e la luce di questo mare.
Lo scintillare delle saline di Ancarano fanno da preludio all'arrivo a Capodistria, la capitale dell'Istria slovena: il centro storico medievale è raccolto tra le antiche mura che sembrano difenderlo dai moderni edifici della nuova zona commerciale e dal vivace porto turistico.
Non c'è troppa confusione comunque, e superando la città solamente piccoli insediamenti si incastrano nella costa articolata che culmina con le imponenti falesie di arenaria di Strugnano.
La strada litoranea resta sempre molto vicina al mare e porta in breve a Pirano, uno dei più affascinanti borghi costieri istriani.
Svetta sul dedalo delle strade un campanile altissimo e dalle forme familiari: è una copia in miniatura di quello notissimo di piazza San Marco a Venezia e lo si può ritrovare riprodotto in quasi tutti i paesi di questa parte dell'Istria: una vera e propria firma che la Serenissima pose sui suoi possedimenti.
Ovunque si veda svettare quel campanile, si è sicuri che l'italiano, o meglio, il veneziano, è ancora oggi una lingua conosciuta. Il porto di Pirano ha tutto il fascino di un borgo marinaro di un altra epoca.
Nella calda luce pomeridiana, i pescatori siedono a dipanare e pulire le reti, mentre i pesci nuotano a frotte nelle acque stupendamente limpide del porto.
Le case sono molto graziose e in stile veneziano, e si affacciano ssulla piazza, mentre la statua di Giuseppe Tartini sembra volere accennare sul suo violino le note che lo resero famoso nelle corti italiane del Settecento.
Nonostante tutto, basta percorrere pochi chilometri sulla strada litoranea per trovare ben altre atmosfere più note alla nostra cultura: a Portorose infatti una sfilata di grandi alberghi domina il lungomare e il suo immenso porto turistico, il più vicino alle ricche città dell'Europa centrale, è in grado di accogliere oltre mille fra barche e yacht.
Il suo storico casinò è stato fondato nel 1913, ed è il più grande tra i 9 che operano in Slovenia, e attende i nottambuli con il portafoglio gonfio, preferibilmente austriaci, tedeschi e ovviamente italiani.
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